CENTRO SPORTIVO ITALIANO - COMITATO REGIONALE VENETO

IL CSI

Il CSI

Tra le più antiche associazione di promozione sportiva del nostro Paese, il Csi risponde ad una domanda di sport non solo numerica ma qualificata sul piano culturale, umano e sociale. Da sempre i giovani costituiscono il suo principale punto di riferimento, anche se le attività sportive promosse sono rivolte ad ogni fascia di età.

Educare attraverso lo sport è la missione del Centro Sportivo Italiano. Questo è ormai consolidato nella prassi e nella coscienza dell'associazione a tutti i livelli. Lo sport inteso dal Csi può anche essere uno strumento di prevenzione verso alcune particolari patologie sociali quali la solitudine, le paure, i timori, i dubbi, le devianze dei più giovani. Aiutare i giovani  con attività sportiva organizzata, continuativa, seria, promossa da educatori, allenatori, arbitri, dirigenti consapevoli del proprio "mandato" educativo, infatti, aiuta i giovani ad andare oltre, ad abbandonare gli egoismi e ad affrontare la strada della condivisione, della sperimentazione del limite, della conoscenza di sé.

 

Non qualunque sport ... ma quello che incontra l'uomo.

Sport come momento di amicizia e come esperienza di festa. Sport come situazione in cui si sperimenta il confronto con l'altro e con i propri limiti, si apprende il rispetto delle regole e il gusto dell'impegno. Sport come strumento di prevenzione, come attività che reca in sé una carica straordinaria e affascinante di umanità, di gratuità, di conquista, di coraggio, di pazienza, diventando un'avventura che riempie di segni, di obiettivi, di speranza chi lo pratica.

 

Cenni Storici

Ecco in brevissima sintesi un’esposizione dei principali atteggiamenti ideali e socio-culturali del CSI, tenendo conto dei suoi due periodi di vita:

 il primo dal 1906 al 1927, con la denominazione di Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane (F.A.S.C.I.), il secondo dal 1944 ad oggi come Centro Sportivo Italiano (C.S.I.).

Nel 1927 la FASCI dovette sospendere le sue attività per imposizione del regime fascista.

La FASCI, antesignana del CSI, fu costituita nel 1906 dalla Gioventù Cattolica come reazione all’organizzazione sportiva dell’epoca, imperniata attorno alla Federazione Ginnastica (il CONI non era stato costituito), che monopolizzava l’organizzazione e la cultura sportiva nazionale improntandole a laicismo e anticlericalismo.

Si può dire che la FASCI fosse un’organizzazione sportiva "per cristiani" o "di cristiani", che però non per questo propugnava uno sport "cristiano", bensì un pratica sportiva che fosse rispettosa della morale cristiana, anche se la tentazione di affermare un certo qual cristianesimo dello sport era forte.

Nel 1944 la FASCI rinasce, sempre ad opera della Gioventù Italiana di Azione Cattolica ma cambiando nome e precisando le sue finalità in senso culturale, sociale, morale ed educativo.

Il cambiamento di denominazione da FASCI a Centro Sportivo Italiano (CSI) vuol significare l’intenzione di indirizzare l’azione a tutti, non più soltanto ai cattolici.

Già in questa scelta sono impliciti un’intenzione sociale (la diffusione dello sport tra tutti i cittadini) e un impegno educativo in termini più specificamente culturali, la volontà cioè di formare personalità alla luce della fede e dell’antropologia cristiana.